Nel corso dell’ultima Assemblea dei soci della Società della Salute della Lunigiana, si è discusso della frenata nella discesa dei casi covid e della carenza dei medici di medicina generale.

Due temi sui quali occorre tenere alta la soglia di attenzione, come spiega il presidente della SdS Lunigiana, Riccardo Varese: “Siamo ormai nella fase, necessaria per tornare a una vita normale, della cosiddetta “convivenza” con il virus.

Questo, però, continua ancora a circolare, è un nemico non ancora sconfitto, e i dati della scorsa settimana certificano un contagio che torna ad alzare la testa, con un trend in risalita.

Quindi, invito chi non lo ha ancora fatto a vaccinarsi con la terza dose, perché fare circolare meno il virus significa impedirgli di mutare, e, soprattutto, voglio dire alla popolazione lunigianese, in vista del definitivo superamento delle restrizioni, di continuare ad avere comportamenti improntati alla prudenza e alla responsabilità verso se stessi e verso gli altri.

Stiamo per tornare alla tanto agognata normalità, cerchiamo di evitare di ritrovarci nuovamente alle prese con una recrudescenza del contagio nel prossimo autunno” aggiunge Varese.

Scendendo nei dettagli ed analizzando i dati, vediamo che la risalita della curva è da attribuire, soprattutto, alla diffusione della subvariante omicron 2, senza dimenticare una generale rilassatezza dei comportamenti, comprensibile dopo due anni di pandemia e misure draconiane per contenerla.

Il numero dei pazienti positivi deceduti nella Provincia di Massa Carrara, da inizio epidemia nel marzo 2020, è di 620: 401 nelle Apuane, 219 in Lunigiana.

Molto importante, in questo caso, sottolineare il ruolo della vaccinazione, visto che da quando i vaccini hanno iniziato ad essere somministrati, il 27 dicembre 2020, il numero dei decessi è letteralmente crollato: infatti, i morti sono stati 44, in Lunigiana, dopo l’inizio della campagna vaccinale.

La Provincia apuana, però, rimane prima in Toscana per tasso grezzo di mortalità, vale a dire per pazienti positivi deceduti sul totale della popolazione residente.

Se, infatti, il tasso grezzo toscano è di 252,2 decessi ogni 100mila abitanti, quello provinciale è di 325 decessi ogni 100 mila residenti.

In Lunigiana, invece, si sfiora il tasso di 400, record regionale assoluto, in larga parte determinato dall’alto numero dei decessi nel 2020, quando non erano ancora disponibili i vaccini.

In base agli ultimi dati, inoltre, i casi positivi, nel periodo che va dal 1° al 18 marzo, ammontano a 901 in Lunigiana, con l’età media di questi che è di 44 anni: il più giovane ha 6 mesi, il più anziano 99 anni.

Tra l’altro, il 68% dei positivi si concentra nella fascia di età che va da 0 a 49 anni.

Da sottolineare che, da inizio pandemia, sono 12mila e 37 i casi di positività da covid-19 su una popolazione lunigianese di 52mila e 556 persone, con ai primi tre posti i Comuni più densamente popolati, quelli di Aulla, Fivizzano e Pontremoli.

L’altro tema sul tavolo dell’ultima Assemblea dei soci della SdS Lunigiana è stato quello relativo alla carenza dei medici di medicina generale.

“Nel 2022 – spiega Varese – andranno in pensione ben 7 medici di medicina generale in Lunigiana e si porrà anche un problema di copertura dei turni nelle Guardie Mediche.

Per fare fronte a questa situazione, il comitato aziendale medicina generale ha approvato un bando per fare subentrare 6 medici: 4 in bassa Lunigiana e 2 in alta Lunigiana.

Così facendo, l’Azienda dimostra la sua vicinanza alla Lunigiana, una terra in cui la popolazione anziana è preponderante, e di questo la voglio ringraziare a nome di tutti i sindaci”.

Infine, a seguito dell’esodo forzato dal proprio Paese a causa della guerra, è stato aperto, ad Aulla, un ambulatorio medico dedicato all’assistenza dei profughi ucraini, in gran parte donne e bambini: l’ambulatorio è operativo il lunedì, il mercoledì, il giovedì e il sabato, dalle ore 8,30 alle ore 10,30.

 

Aulla, 22 marzo 2022

L’ufficio stampa SdS Lunigiana