Partito nel novembre del 2021 dai Comuni di Casola, Fivizzano e Fosdinovo, il nuovo modello organizzativo rappresentato dalla figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità è arrivato a coprire l’intera Lunigiana il 12 dicembre scorso.
Un’esperienza che ha riscosso un crescente consenso fra la popolazione, con numeri in costante ascesa.
Ma in cosa consiste e di che cosa si occupa la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità?
Si tratta di un professionista della salute che, insieme al Medico di Famiglia e/o al Pediatra di Famiglia, valuta lo stato di salute e i bisogni della persona nelle diverse fasi della vita, nel contesto familiare e di comunità; promuove iniziative di prevenzione e promozione della salute, rivolte alla collettività, su sani e corretti stili di vita; pianifica ed eroga interventi personalizzati alla persona e alla famiglia, tramite infermieri esperti; sostiene i percorsi di continuità assistenziale tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio; partecipa alla verifica e al monitoraggio dei risultati sullo stato di salute dell’assistito.
Il tutto mettendo a disposizione le proprie competenze per il benessere della persona e della comunità, con interventi mirati per la realizzazione del percorso di salute, in collaborazione con il Medico o Pediatra di Famiglia.
Il suo campo di attività, quindi, va dall’assistenza infermieristica in seguito alla dimissione ospedaliera all’aiuto per i pazienti e la famiglia per l’accesso ai servizi presenti sul territorio.
Inoltre, promuove l’educazione alla salute a domicilio, attraverso consulenze sugli stili di vita e sui fattori di rischio in materia di salute, collaborando per il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione per il singolo e per la comunità.
Sono 17 le figure dell’Infermiere di Famiglia e Comunità che agiscono in Lunigiana, corrispondenti ad altrettante suddivisioni in cellule del territorio.
La copertura completa, come accennato, si è avuta il 12 dicembre scorso, quindi i numeri disponibili, relativi al primo anno di attività, sono soltanto quelli riguardanti i Comuni di Casola, Fivizzano e Fosdinovo.
I pazienti presi in carico a gennaio sono stati 3, arrivando a 13 a novembre; gli accessi domiciliari sono cresciuti dai 183 di gennaio ai 378 di novembre; per quanto concerne, invece, le prestazioni erogate, dalle 786 di gennaio si è passati alle ben mille e 582 di novembre.
A testimonianza della forte integrazione tra le varie figure sanitarie, si evidenzia anche il dato interessante dei briefing effettuati fra Infermiere di Famiglia e Comunità e Medico di Medicina Generale: a gennaio erano 18, a novembre sono cresciuti a 124.
Così commentano i dati e l’importanza del nuovo modello il direttore facente funzioni della Società della Salute della Lunigiana, Amedeo Baldi, e l’infermiera dirigente UOS gestione Lunigiana dell’ASL Toscana Nord Ovest, Tiziana Nannelli: “Questi dati sono il risultato del processo di crescita che questa figura ha avuto nel nostro territorio e degli effetti positivi che l’attività dell’Infermiere di Famiglia e Comunità ha avuto non solo nell’assistenza diretta, ma, soprattutto, come facilitatore nell’integrazione tra professionisti, nell’attivazione di percorsi di cura e nel favorire l’accesso alle cure dei nostri pazienti.
La strada tracciata quest’anno è decisamente positiva e l’estensione del modello su tutta la Lunigiana è un nuovo punto di partenza.
A tal riguardo, ringraziamo tutti gli infermieri impegnati nell’attività sul campo, i Coordinatori infermieristici Loredana Tavernelli e Sabrina Giannini, e l’ICO Infermieristica territoriale, Antonella Nobili, che hanno sostenuto l’organizzazione del modello, la formazione del personale e la sua realizzazione operativa”, concludono Baldi e Nannelli.
Per quanto riguarda, infine, il percorso di attivazione dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, è il Medico di Medicina Generale a segnalare il caso al distretto: da qui, poi, viene attivato l’Infermiere di Famiglia e Comunità di riferimento, il quale programma una prima visita, a cui seguono l’esecuzione di questa e la presa in carico del paziente; il percorso si completa, quindi, con un briefing per la condivisione del progetto fra Infermiere di Famiglia e Comunità e Medico di Medicina Generale.
Aulla, 28 dicembre 2022
L’ufficio stampa SdS Lunigiana