Da oggi (martedì 16 febbraio) il Punto Emergenza Territoriale 118 di Aulla torna alla sede dove era ospitato prima del 16 marzo 2015, quella della Pubblica Assistenza “Croce Bianca” in viale Lunigiana, nelle vicinanze del campo sportivo Quartieri.

“A determinare il ritorno presso la sede precedente – spiega il direttore della Società della Salute della Lunigiana, Amedeo Baldi – c’è l’esigenza di recuperare spazi all’interno della Casa della Salute di piazza della Vittoria, in particolare per effettuare, in completa sicurezza, le vaccinazioni contro il Covid-19.

Con lo spostamento del PET 118, infatti, si ottengono spazi da dedicare ad ambulatori in cui iniettare i vaccini, l’unica arma che abbiamo per arginare il dilagare delle diverse varianti del Sars-Cov-2.

Quindi, invitiamo i cittadini a non fare più riferimento al presidio distrettuale di piazza della Vittoria nel caso in cui abbiano bisogno di prestazioni mediche di primo soccorso, ma alla sede della Pubblica Assistenza “Croce Bianca” di Aulla” aggiunge Baldi.

Va ricordato che la questione PET 118 era stata motivo di polemiche accese negli anni scorsi, intrecciandosi con quella dell’infermiere notturno a bordo dei mezzi.

Questa ultima questione aveva iniziato a tenere banco nel 2012 e aveva visto una raccolta di firme dei cittadini per scongiurare la cancellazione del servizio, con il corollario di ricorsi al TAR dei sindaci interessati, questione che si era conclusa con la disattivazione del servizio il 1° gennaio 2014.

La mobilitazione istituzionale, però, non si era mai interrotta e, pur sparendo dalla ribalta della cronaca, era proseguita nelle sedi opportune, concludendosi con il ritorno dell’infermiere nel turno di notte.

Infine, è importante fare notare che la riorganizzazione del PET di Aulla era stata possibile anche grazie all’integrazione del “chronic care model”, un modello di assistenza medica dei pazienti affetti da malattie croniche e che aveva previsto l’inserimento di una figura infermieristica a supporto del 118 nell’arco delle 24 ore.

L’obiettivo era quello di passare da un modello di “medicina d’attesa” ad una “sanità d’iniziativa”: da qui la creazione di percorsi ad hoc per patologie croniche quali scompenso, diabete, ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Un modello che prosegue con successo anche oggi.

 

 

Aulla, 16 febbraio 2021

 

 

L’ufficio stampa

SdS Lunigiana