Convivere con malattie legate alla demenza non è facile. Per l’ammalato e per la famiglia, che spesso può sentirsi sola e abbandonata. Il dialogo, la condivisione delle esperienze e il supporto possono fare la differenza, anche nel quotidiano. Si colloca qui il Caffè Alzheimer, un’occasione concreta per affiancare la famiglia di una persona con Alzheimer in un percorso di rottura dell’isolamento sociale. Le famiglie, invitate agli incontri del Caffè assieme al malato, arrivano in un ambiente accogliente e si rapportano con operatori esperti nella relazione con il malato e operatori esperti nell’ascolto dei familiari. L’esperienza è appena arrivata in Lunigiana, grazie all’impegno della Società della salute. Il primo incontro si è svolto a Terrarossa, nel Comune di Licciana e presto operatori e famiglie metteranno in calendario altri incontri. Il primo Alzheimer Café nacque nel 1997 a Leida, in Olanda, da un progetto dello psicogeriatra olandese Bere Miesen, che lo pensò come uno spazio informale e de-istituzionalizzato per i malati e i loro familiari: un luogo accogliente, in cui trascorrere qualche ora insieme, socializzare, e parlare dei propri problemi, con la presenza di operatori esperti. Nelle diverse esperienze che si sono succedute da allora in molti Paesi, il Caffè Alzheimer ha avuto interpretazioni diverse, che sono andate dall’occasione di formazione e informazione dei familiari, tipico di un Centro di ascolto per familiari, a quella di animazione per i malati, tipica di un centro diurno. Al primo incontro c’erano molte persone a dare il benvenuto agli ospiti. “Si tratta di un servizio nuovo – ha esordito l’assistente sociale Debora Luccini – svolto in collaborazione con la cooperativa Di Vittorio, che da anni gestisce i tre centri Alzheimer in Lunigiana e con Aima, Associazione Italiana Malattia di Alzheimer, una rete di associazioni che operano a livello territoriale a sostegno dei malati di Alzheimer e dei loro familiari, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita. Conosciamo bene le difficoltà che si trovano nell’affrontare e avare a casa persone affette da demenza, vogliamo quindi venirvi incontro e sostenervi”.

C’erano anche il neo presidente Sds Roberto Valettini e il direttore Marco Formato. “Sto iniziando ad apprezzare i vari servizi della società della salute – ha detto Valettini – le famiglie non devono sentirsi sole, ma percepire la vicinanza delle strutture istituzionali e delle associazioni. Diamo concretezza a questo aiuto, affinché non rimanga solo sulla carta”.

Il progetto – ha evidenziato Formato – è stato finanziato all’interno di uno più ampio, presentato alla Regione Toscana. La nostra idea è quella di renderlo strutturato, avendo dei gruppi sul territorio, dando spazio di riflessione e confronto alle famiglie, in un momento difficile della propria vita. In Lunigiana ci sono tre Centri Alzheimer, a Pontremoli, Villafranca e Pognana di Fivizzano, tutti preziosi nell’offrire sollievo alle famiglie e nel recuperare capacità residue degli ammalati”. Erano inoltre presenti Carmine Di Palma della Cooperativa Di Vittorio e Manlio Matera, presidente Aima Firenze. “Per noi è un giorno di festa per il risultato raggiunto – ha detto quest’ultimo – la demenza crea problemi non solo a chi ne è colpito, ma anche ai familiari, ci sono situazioni e fasi in cui si può e si deve ricorrere a servizi. Bisogna combattere l’isolamento delle famiglie che si prendono cura del malati a casa, con relazioni di cura e relazioni sociali. Il Caffè Alzheimer è un luogo che azzera le differenze, all’interno del gruppo, il mio è un invito per tutti coloro che vorranno partecipare”. Al centro lavoreranno due psicologhe, Elisa Ratti, che già collabora con Aima a Firenze ed Elisa Sibillo, che collabora con la Di Vittorio. Spazio poi agli interventi dei familiari degli ammalati, che hanno apprezzato molto la nuova iniziativa e soprattutto il supporto fornito dai Centri diurni Alzheimer, nati con l’intenzione di osservare, studiare, analizzare, definire di volta in volta obiettivi, interventi, percorsi, seguendo la logica del miglioramento continuo, al fine di individuare approcci sempre più efficaci alla gestione della persona affetta da demenza e offrire un valido supporto alla sua famiglia.

Aulla, 16 ottobre 2024

L’ufficio stampa SdS Lunigiana