Lo scorso 19 aprile, in occasione dell’”Alcohol prevention day 2023”, l’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità ha fornito i seguenti dati: in Italia, nel 2021, sono stati 7,7 milioni i consumatori di alcol a rischio e 3,5 milioni i binge drinker, coloro che hanno bevuto per ubriacarsi.

Dati che evidenziano una situazione di ritorno ai livelli pre-pandemia – sottolineano il presidente e il direttore della Società della Salute della Lunigiana, Riccardo Varese e Marco Formato – e preoccupano per la crescente esposizione al rischio da parte delle donne, dei giovani e degli anziani.

Per questo, informiamo coloro i quali vivono situazioni a rischio che possono contattare, in piena riservatezza, il Ser.D. Lunigiana, dove troveranno professionisti di grande qualità e umanità, che li aiuteranno nel percorso per riprendere in mano la propria vita”.

Nei 12 Ser.D. appartenenti all’ASL Toscana Nord Ovest si rileva un’incidenza più alta rispetto alla media regionale della dipendenza da alcol, con 2020 utenti in carico per tale problematica: 80% maschi e 20% femmine, dai 14 agli 80 anni, per un’età media di 50 anni.

A lanciare l’allarme sulla situazione in Lunigiana è la dottoressa Carolina Bianchi, responsabile dell’unità funzionale Servizi per le Dipendenze (Ser.D.) della zona Lunigiana, nellambito del Dipartimento di salute mentale e dipendenze: “Gli alcoldipendenti in carico al Ser.D. zona Lunigiana, nel 2022, sono stati 104, in aumento rispetto al 2020 quando erano stati 97.

Proprio per questo, colgo l’occasione per ricordare che l’accesso al Ser.D. è gratuito e non necessita di impegnativa; inoltre, non è necessario passare né dal CUP né dal medico di famiglia.

E’ possibile prenotare telefonicamente un appuntamento per l’accoglienza o anche per accedere ad un colloquio informativo”.

Il modello organizzativo funzionale del servizio per contrastare l’abuso e la dipendenza da alcol prevede diverse funzioni: prevenzione, accoglienza, osservazione e diagnosi, definizione di programmi terapeutico-riabilitativi, attuazione di questi, coordinamento degli interventi di altre strutture o servizi sanitari pubblici in materia di alcoldipendenza, coordinamento con il medico di famiglia e con i servizi ospedalieri ai fini del ricovero di soggetti in fase acuta.

Gli interventi contemplati dai programmi di trattamento sono i seguenti: trattamento medico e farmacologico ambulatoriale; trattamento psicoterapeutico; counselling all’utente e alla famiglia; inserimento nei gruppi di auto/mutuo aiuto; trattamento socio-riabilitativo; inserimento in comunità terapeutica; ricovero in casa di cura privata convenzionata per dipendenza da alcol o patologia alcol correlata.

“Al fine di delineare una prevenzione mirata ed efficace, è necessario intercettare tutti i consumatori a rischio”, sottolinea la dottoressa Bianchi, la quale ricorda le iniziative intraprese: “Considerata la crescente quota di binge drinker, anche tra i minorenni, il Servizio ha attuato il progetto “Notti di qualità”, finanziato dalla Regione Toscana, in collaborazione con il CNCA toscano, che prevedeva interventi nei luoghi di ritrovo dei giovani, dove gli operatori hanno effettuato l’alcoltest, distribuito materiale informativo e fornito consigli.

Furono effettuate due uscite: a Pontremoli vennero intercettati 87 giovani (75 maschi e 12 femmine), mentre a Pallerone di Aulla erano stati 145 (95 maschi e 50 femmine); i minorenni erano risultati rispettivamente il 24% ed il 10%.

Sul numero totale di etilometri effettuati la percentuale di quelli positivi si era aggirata, in entrambe le uscite, intorno al 77%.

Tanti giovani chiesero informazioni sul servizio, su alcol e sostanze, ed alcuni beneficiarono di consulenza breve e interventi di riduzione del danno.

Sempre nell’ambito della prevenzione nelle scuole, è stato realizzato il progetto “Prevenzione teatro”, che ha visto coinvolte dieci classi di scuole secondarie di primo grado, per un totale di 161 studenti che hanno assistito ad uno spettacolo teatrale e sono divenuti protagonisti del successivo dibattito sul tema dell’alcol.

Inoltre, alcuni operatori del Servizio hanno seguito la formazione propedeutica ad implementare l’offerta della prevenzione con l’attuazione del progetto “Unplugged”, un programma scolastico per la prevenzione di alcol e sostanze tra gli adolescenti che si è dimostrato efficace nel prevenire gli episodi di ubriachezza nei ragazzi tra i 12 e i 14 anni di età.

Infine, ricordiamo i progetti di prevenzione in collaborazione con gli enti del CEART Toscana come, ad esempio, “Continua-mente” che, in Lunigiana, ha contribuito, in sinergia con l’Associazione Indipendenza, all’attivazione di un gruppo di auto mutuo-aiuto per persone con problematiche alcol-correlate, con la finalità di ampliare e integrare l’attività terapeutica del servizio pubblico attraverso lofferta di spazi e orari differenziati”.

Per chi fosse interessato a partecipare agli incontri, questi si svolgono ogni mercoledì presso la sede del CPIA di Aulla, presso l’edificio che ospitava le scuole medie nelle immediate vicinanze del Belvedere “Smisurata preghiera”.

Per informazioni è possibile rivolgersi al Ser.D. di Aulla al numero telefonico 0187423421.


Aulla, 4 maggio 2023

L’ufficio stampa SdS Lunigiana