Cinque ore di discussione appassionata e intensa.

Sette tavoli tematici affollatissimi per favorire la partecipazione della cittadinanza alle scelte in materia di sanità, una delle ragioni per cui sono nate le Società della Salute in Toscana.

Infatti, stamani oltre un centinaio di persone, presso il castello di Terrarossa di Licciana Nardi, ha dato anima e sostanza all’iniziativa intitolata “Una nuova relazione con i pazienti cittadini e le comunità per un welfare etico e partecipato”, organizzata dalla Società della Salute della Lunigiana, in collaborazione con l’ASL Toscana Nord Ovest, la Regione Toscana e l’ANCI Toscana.

Una sorta di “officina di idee”, un viatico per la redazione del Piano Integrato di Salute (PIS) della SdS Lunigiana.

Il PIS, che definisce lo stato di salute di una popolazione ed i possibili fattori di rischio, è lo strumento di programmazione trasversale del territorio della Società della Salute ed è finalizzato al  miglioramento dello stato di salute della comunità e, quindi, della sua qualità di vita.

E sono stati davvero una miriade gli input scaturiti dai tavoli, ai quali hanno preso parte numerosi sindaci, rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni, nell’associazionismo, nelle scuole, nel terzo settore.

Ad essere messe in evidenza sono state le criticità, rappresentate da una burocrazia spesso asfissiante, come accade un po’ in tutta Italia, da un servizio di trasporto pubblico che penalizza la Lunigiana e dalla carenza di determinate figure professionali in ambito assistenziale, ma anche punti di forza come il sistema formativo presente sul territorio e le competenze nell’offerta delle cure palliative a domicilio nel fine vita.

Di particolare interesse anche alcuni dati, soprattutto quelli emersi dal tavolo dedicato al lavoro, in base ai quali, nella nostra Provincia, la disoccupazione è al 12%, 780 nuclei familiari beneficiano del reddito di cittadinanza e c’è un 20% di persone che hanno smesso di cercare lavoro: il tutto a fronte di aspetti negativi come la mancanza di risorse umane, l’individualismo e il “sommerso”, ma anche di lati positivi come le potenzialità del territorio e le opportunità di crescita nell’agricoltura, nel turismo e nell’assistenza.

E ancora, in materia di prevenzione, è venuta a galla l’esigenza di potenziare i centri giovanili e i luoghi di aggregazione, senza dimenticare le campagne vaccinali, l’Attività Fisica Adattata (per la quale la Lunigiana è ai primi posti nella Regione Toscana), l’ambiente e la qualità delle acque dei nostri fiumi, a tutela delle quali occorre sensibilizzare le Amministrazioni pubbliche con campagne informative mirate sui prodotti chimici utilizzati negli orti.

Evidenze allarmanti, poi, sono emerse dal tavolo sulla famiglia, con il senso di solitudine che pervade sia utenti che operatori, e la crisi di questa, testimoniata dall’aumento delle separazioni e dall’alto tasso di minori in affido: da qui la necessità di spazi per favorire le reti relazionali delle famiglie e rafforzare il senso di comunità, attraverso la costituzione di gruppi di confronto interfamiliari e interventi di sensibilizzazione nelle scuole, nei centri educativi e nei luoghi di aggregazione in merito alla violenza di genere, al bullismo e all’uso di sostanze.

Non tranquillizza, poi, venire a sapere che vi sono ancora difficoltà della famiglia nell’accettazione della disabilità, mentre per quanto concerne il gioco d’azzardo, le nuove dipendenze e la videodipendenza dei minori, la proposta scaturita dal tavolo sulle fragilità è quella di anticipare i programmi di prevenzione alle scuole elementari e medie, anche in virtù del fatto che lo smartphone è diventato il regalo tipico della prima comunione.

Inoltre, assieme alla necessità di una mappatura di tutte le associazioni presenti sul territorio al fine di creare una rete territoriale comunitaria, si pone la realizzazione di punti di ascolto, che facciano da contenitore anonimo delle proposte dei cittadini.

Infine, dal tavolo sulla mobilità sono saliti alla ribalta diversi problemi per i cittadini lunigianesi, a partire dalla carenza di collegamenti con l’Ospedale delle Apuane a Massa per arrivare alla difficoltosa accessibilità da parte dei disabili dei servizi di Trasporto Pubblico Locale sia su gomma che su rotaia.

Questi i temi affrontati dai sette tavoli tematici: prevenzione; lavoro; nuovi modelli di “care” e percorsi per affrontare la malattia cronica e il fine vita; famiglia; fragilità; cittadino protagonista; mobilità.

Al termine della discussione le conclusioni sono state illustrate su un maxi schermo con l’ausilio di slide, a cui sono seguiti i saluti ai sindaci e i ringraziamenti del presidente e del direttore della SdS Lunigiana, Riccardo Varese e Rosanna Vallelonga, e del presidente dell’Unione di Comuni Montana della Lunigiana, Roberto Valettini.

 

Aulla, 25 gennaio 2020

L’ufficio stampa SdS Lunigiana