Martedì pomeriggio, presso la sala giunta del municipio aullese, la Società della Salute della Lunigiana ha presentato ad alcuni rappresentanti dei Comuni aderenti di Bagnone, Licciana Nardi, Tresana e Villafranca, dell'associazionismo lunigianese e della Prefettura il progetto Sprar, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati costituito dalla rete degli enti locali che accedono al fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.
Finalità del progetto è la realizzazione di percorsi di accoglienza integrata a beneficio di chi, spesso, proviene da terre dove sono in corso conflitti e guerre, accoglienza che non si esaurisce nella sola distribuzione di vitto e alloggio, ma prevede anche misure di informazione, formazione, accompagnamento, assistenza e orientamento al lavoro, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento.
Infatti, la SdS Lunigiana ha partecipato in qualità di ente capofila, in partnership con l'Arci della Toscana, al bando ministeriale Sprar per richiedere il finanziamento utile per potere attivare un servizio stabile e strutturato di accoglienza e tutela per richiedenti asilo, offrendo disponibilità per 15 ospiti (fino a un massimo di 21), che saranno distribuiti sul territorio della Lunigiana e rimarranno ognuno per non più di 6 mesi (il tempo necessario alla definizione del loro status giuridico).
Quindi, dopo la complicata gestione dei richiedenti asilo in Lunigiana tramite il progetto Emergenza Nord Africa, che riguardò i profughi che fuggivano dalla guerra civile in Libia nel 2011, si è convenuto che per il territorio sia utile dotarsi di servizi che siano organizzati, collaudati, non basati sul volontariato, strutturati e permanenti, in modo da rispondere in maniera non improvvisata a queste situazioni.
Una volta siglata la convenzione con la SdS Lunigiana, l'Arci si occuperà materialmente del progetto e gestirà un finanziamento di 558mila e 906 euro, proveniente dal Ministero degli interni, spalmato sugli anni 2014, 2015 e 2016.
I servizi minimi che saranno garantiti a queste persone sono i seguenti: mediazione linguistico – culturale; accoglienza materiale; orientamento e accesso ai servizi del territorio; formazione e riqualificazione professionale; orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo, abitativo e sociale; tutela legale; tutela psico – socio – sanitaria; aggiornamento e gestione della banca dati.
In particolare, è stato deciso che i richiedenti asilo, per quanto concerne l'inserimento abitativo, saranno suddivisi in sottogruppi e vivranno in appartamenti che saranno presi in affitto dall'Arci: così facendo, si cercherà di favorirne l'inserimento sociale.
"E' nei nostri obiettivi – commenta il direttore della SdS Lunigiana, Mario Guastalli – allargare, ad ampio raggio, l'aspetto sociale della nostra azione.
Questo è un progetto serio e strutturato, che responsabilizza i soggetti coinvolti, ma chi non rispetta le regole non ne usufruirà".


Aulla, 12 febbraio 2014


                                                                                                                     L’ufficio stampa
                                                                                                                        SdS Lunigiana