La Regione Toscana ha redatto, nei giorni scorsi, una ipotesi di revisione del modello organizzativo per l’integrazione dei servizi socio – sanitari e socio – assistenziali.
Si tratta di un documento importante, perché vi si intravedono spiragli per la sopravvivenza delle SdS, date troppo presto per defunte da qualcuno, come spiega il presidente della Società della Salute della Lunigiana, Riccardo Varese: “Dalla nota emerge, finalmente verrebbe da dire, un riconoscimento all'operato delle Società della Salute, che vengono definite come il tentativo di realizzare una grande infrastruttura pubblica che ha unito strutture organizzative prima separate perché appartenenti ai singoli Comuni e alle aziende sanitarie, il cui scopo è stato quello di mettere insieme ed unire operativamente le risorse, le capacità professionali e le competenze amministrative che popolano i territori toscani.
Si dice anche, a chiare lettere, che questo tentativo non ha generato costi o incarichi aggiuntivi di nessun genere, una verità che, forse, adesso comprenderà anche chi ci ha sempre bollati con il termine 'carrozzone', un termine assolutamente ingeneroso e fuori luogo.
Però, ora la politica è messa alla prova e vedremo se saprà elevarsi dalle piccole beghe di bottega, visto che c'è la possibilità di recuperare quanto di buono fatto in questi anni e metterlo a frutto per il futuro”.
Ovviamente le SdS in Toscana, insieme a successi e avanzamenti, hanno evidenziato anche limiti e contraddizioni.
Tuttavia una parte dei consorzi ha prodotto risultati positivi, riuscendo a coniugare i quattro livelli di integrazione fondamentali: l’integrazione istituzionale, l’integrazione gestionale, l’integrazione professionale e l’integrazione comunitaria (normalmente chiamata ‘partecipazione’).
“E da questo punto di vista – prosegue Varese – non ho difficoltà nell'affermare che la SdS Lunigiana ha realizzato la piena integrazione dei servizi socio – sanitari in un territorio davvero complicato da gestire.
Senza contare, lo voglio ribadire con forza, che abbiamo appianato le perdite e siamo riusciti a chiudere il bilancio consuntivo 2012 in pareggio, dopo essere stati in “rosso” di oltre 300mila euro nel 2011.
Però, si rende necessario porre in essere, come si evince dal documento della Regione Toscana, un processo di evoluzione del modello consortile delle SdS, che

consenta di sviluppare e potenziare gli aspetti di integrazione che hanno dato i migliori risultati, procedendo, nel contempo, ad una semplificazione del sistema a vantaggio di una maggiore operatività”.
Dal punto di vista organizzativo, non mancheranno altre novità, a partire dall'istituzione, a livello zonale, della Conferenza per l’Integrazione Socio Sanitaria (Ciss), composta dai sindaci o loro delegati dei Comuni compresi negli ambiti territoriali della medesima zona distretto, dai rappresentanti delle forme associative eventualmente presenti e dal direttore generale della Azienda Usl o suo delegato.
Parimenti verrà soppressa la Conferenza zonale dei sindaci.
“La Conferenza per l’Integrazione Socio Sanitaria – precisa il direttore della SdS Lunigiana, Mario Guastalli – rappresenterà la sede in cui gli enti locali della medesima zona distretto e la Azienda Usl si interfacceranno al fine di svolgere le seguenti funzioni inerenti l’integrazione socio – sanitaria: approvazione degli indirizzi e della programmazione strategica delle attività socio – sanitarie (Pis); definizione dell’impiego del budget socio – sanitario territoriale, sulla base delle risorse rese disponibili dalla Regione, dall’Asl o dagli enti Locali; approvazione della programmazione attuativa annuale; regolamentazione dell’accesso ai servizi e governo della domanda; controllo, monitoraggio e valutazione.
Sarà istituito anche un Ufficio di Piano Integrato, costituito, secondo le modalità concordate fra i soggetti che compongono la Conferenza, da personale dell’Azienda Usl e dei Comuni, che dovrà contemplare le professionalità, già presenti negli enti aderenti all’accordo, nel campo medico, dell'epidemiologia, della programmazione/progettualità, dell'integrazione sociosanitaria, nonché nelle materie amministrative e finanziarie.
L’Ufficio di Piano Integrato – conclude Guastalli – è una struttura snella, a cui sarà demandato esclusivamente il ruolo di supporto tecnico alle funzioni della Conferenza”.


Aulla, 23 marzo 2013


                                                                                                                     L’ufficio stampa
                                                                                                                        SdS Lunigiana