"Fare politica dovrebbe essere una materia lasciata ad altri, invece anche sindacati come la Cisl si lasciano tentare dal vizietto e dimenticano spesso qual'è la loro missione, ovvero tutelare i lavoratori, tutti se possibile.
Dispiace che debba essere un ente come la Società della Salute della Lunigiana a sostituirsi alla Cisl, ma la tentazione di fare politica qualche volta contagia anche un sindacato che ha decenni di storia gloriosa alle spalle, magari spinto su questa via dalle proverbiali cattive compagnie".
A parlare è il presidente della SdS Lunigiana, Riccardo Varese, il quale interviene "per ristabilire la verità dei fatti", replicando all'articolo pubblicato oggi sulla pagina Lunigiana del quotidiano "La Nazione".
"Titoli ad effetto a parte, con i licenziamenti che sono soltanto nelle fantasie di qualcuno, dalle Rsa pubbliche – prosegue Varese – tre infermieri sono stati trasferiti presso la Comunità Tiziano ad Aulla, a seguito di apposito accordo fra le parti, Cisl compresa, e gli infermieri che operavano presso la Comunità Tiziano, avendo rifiutato di essere inquadrati nella cooperativa Aurora Domus, che gestisce le Rsa pubbliche, hanno scelto di rimanere alle dipendenze della società "La Villa", che gestisce la Comunità Tiziano, senza perdere il posto di lavoro e dando sostanza alla collaborazione in atto fra pubblico e privato.
Inizialmente gli infermieri dipendenti Asl, residenti in Lunigiana, dovevano addirittura essere trasferiti nella zona di costa, ma siamo riusciti ad evitare loro questa prospettiva nefasta, visti i disagi familiari ed economici che avrebbero dovuto sopportare, andando a lavorare a decine di chilometri di distanza da casa.
Chissà se alla Cisl interessano ancora questioni concrete come queste.
Ce lo auguriamo, anche se la gestione della vertenza Rsa ha lasciato in più di una persona il dubbio che l'intento della Cisl fosse quello di svendere le tre Rsa pubbliche, provocando la loro chiusura – conclude Varese – e creando danni irreparabili alla popolazione lunigianese, sia per l'esigibilità dei servizi che dal punto di vista occupazionale".
In questo contesto la Asl e la SdS hanno posto molta attenzione alle sorti degli 80 lavoratori delle Rsa pubbliche, il cui numero è cresciuto di ben 16 unità.
"Ancora una volta, quando ci sono il buon senso e la capacità organizzativa di distribuire le risorse, un momento di grande conflitto – commenta il direttore della SdS Lunigiana, Mario Guastalli – è stato risolto con un buon aumento dell'occupazione e con il rafforzamento dei servizi territoriali ad Aulla, Fivizzano e Pontremoli, raggiungendo l'obiettivo di aumentare l'assistenza domiciliare e la casistica, vista la complessità delle patologie da affrontare.
Di conseguenza, è doveroso riconoscere le capacità e il buon lavoro fatto da
tutti i professionisti che sono riusciti in questo intento".
Aulla, 14 marzo 2014
L’ufficio stampa
SdS Lunigiana