E' di tre giorni fa la notizia che sono risultati tutti negativi i test eseguiti dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sui lotti di vaccino antinfluenzale Fluad, sottoposti ad esame e il cui uso era stato collegato ad alcuni decessi definiti perciò “sospetti”.
Di conseguenza, è terminato definitivamente l’allarme legato al vaccino stagionale antinfluenzale, che diventa di grande utilità con l'arrivo del freddo.
E per rassicurare ulteriormente la popolazione, nei giorni precedenti il Natale, in occasione della giornata Ufasc dedicata alla prevenzione, all’informazione e alla somministrazione del vaccino contro l’influenza per gli operatori sanitari dei presidi territoriali, anche il dottor Francesco Sacchelli, responsabile dell'Unità Funzionale Igiene e Sanità Pubblica dell'Asl n. 1 di Massa Carrara, è stato vaccinato contro l'influenza stagionale dall'infermiera Rosetta Solinas, la quale ha una grande esperienza in merito, avendo vaccinato migliaia di neonati nei suoi anni di attività professionale.
"Come è noto, un albero che cade fa più rumore della foresta che cresce – commenta il dottor Amedeo Baldi, coordinatore sanitario della Società della Salute della Lunigiana – ed è successa la stessa cosa con le vaccinazioni antinfluenzali in Lunigiana, il cui numero è crollato, come nel resto d'Italia, dopo l'esplosione di questo caso mediatico rivelatosi poi del tutto infondato.
Che questo crollo non sia un bene, non c'è bisogno che sia io a dirlo, visto che ci sono i dati a confermare che vaccinarsi salva e allunga la vita, mentre alcuni movimenti di opinione contrari non godono di evidenze scientifiche a loro supporto.
Quindi, è necessario che la gente riacquisti fiducia nelle vaccinazioni, perchè si tratta di una buona abitudine, importante per migliorare la salute della popolazione, alla quale offriamo anche i benefici tecnologici più recenti in questo campo, a partire dalle siringhe che utilizziamo per le vaccinazioni, dotate di un ago di pochissimi millimetri in modo da ridurre al minimo il fastidio dell'iniezione" conclude Baldi.
Infatti, i dati parlano chiaro e il più scioccante si evince dal recente rapporto Istat sulle principali cause di morte in Italia, che evidenzia come l’influenza e la polmonite, due patologie prevenibili con la vaccinazione, siano responsabili di circa 10mila decessi all’anno.
In questo caso, la vaccinazione è lo strumento di prevenzione più efficace ed è offerta gratuitamente alle seguenti categorie di persone: anziani ultra65enni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; individui ricoverati presso strutture per lungodegenti; donne che, all’inizio della stagione epidemica, si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; medici e personale sanitario di assistenza; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (addetti all’attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero professionisti).
Da sottolineare, in conclusione, che le vaccinazioni, antinfluenzali e non, in Lunigiana si attestano sui seguenti livelli: 96% sui neonati; 75% sulle adolescenti per quanto concerne il vaccino contro il papilloma virus, vaccino in grado di prevenire il cancro del collo dell'utero; 87% per quanto riguarda la rosolia, il mobillo e la parotite.
Percentuali, seppur in calo, sempre in linea con la media regionale.


Aulla, 26 dicembre 2014


                                                                                                                                      L’ufficio stampa
                                                                                                                                        SdS Lunigiana