Attraverso il supporto che viene fornito all'Unità di crisi della Protezione Civile, l'Asl n. 1 di Massa Carrara e la Società della Salute della Lunigiana stanno dimostrando la loro concreta vicinanza alle popolazioni della Lunigiana orientale, messe in ginocchio dal forte terremoto di venerdì 21 giugno e dal successivo sciame sismico.
Infatti, Asl e SdS stanno garantendo le attività di continuità assistenziale 24 ore su 24 nei Comuni di Casola e Fivizzano e hanno messo a disposizione un medico, un'assistente sociale e due unità infermieristiche in più nelle tendopoli, rafforzando anche la presenza delle oss.
Sono state anche rese disponibili le Rsa pubbliche ad accogliere all'interno delle strutture i casi più urgenti: infatti, una dozzina di anziani sono attualmente ospitati presso le Rsa pubbliche di Bagnone (due persone) e Fivizzano (dieci persone), trattandosi di casi particolarmente difficili, con la casa dichiarata inagibile e senza qualcuno che possa badare a loro.
D'altronde, l'assistenza agli anziani è fondamentale, visto che nella zona maggiormente colpita dal sisma il 30% della popolazione è composta da ultra65enni, l'80% dei quali ha almeno due, se non tre patologie croniche, ma ci sono anche casi di anziani che soffrono un numero di patologie croniche superiore.
Inoltre, dei circa 3mila anziani dei Comuni di Casola e Fivizzano, ben il 13% presenta disabilità ed è compito dell'Asl n. 1 di Massa Carrara e della Società della Salute della Lunigiana prendersi cura di loro.
Aulla, 27 giugno 2013
L'ufficio stampa
SdS Lunigiana