"Un ciclo di incontri che saluto con favore, doverosi per fare conoscere i progetti della Società della Salute della Lunigiana nell'ottica del principio della partecipazione, che è uno dei principi fondativi delle SdS".
Così commenta il presidente della SdS Lunigiana, Riccardo Varese, la prima tornata di incontri che ha visto protagonista nella giornata di ieri il neo direttore della SdS Lunigiana, Rosanna Vallelonga, che ha dato appuntamento alle organizzazioni sindacali, alla consulta del terzo settore e al comitato di partecipazione nella sala capitolare dell'abbazia di San Caprasio ad Aulla.
Un'occasione di confronto dalla quale sono emerse alcune criticità nella situazione sociale in Lunigiana, ma anche un auspicio forte per il futuro della SdS Lunigiana, ovvero la volontà di Rosanna Vallelonga di lavorare con decisione sul rafforzamento dell'accoglienza dei cittadini, "perchè quando questi si rivolgono a noi – ha sottolineato – significa che sono in uno stato di necessità e bisogno, quindi è nostro dovere accoglierli al meglio".
Un progetto sull'accoglienza, quindi, verrà sviluppato nei prossimi cinque anni.
Ma è sulle criticità più propriamente sociali e sanitarie che si è concentrata il direttore della SdS Lunigiana, che ha lanciato un vero e proprio allarme sulla condizione dei minori: "Esistono situazioni in aumento che non esito a definire disastrose e siamo spesso costretti ad intervenire con un approccio poliziesco quando si tratta di allontanare minori dalle proprie famiglie.
Purtroppo, è la famiglia il luogo in cui accadono le cose più atroci e questi problemi sono portati, in misura maggiore rispetto alle famiglie originarie della Lunigiana, da famiglie che vengono da fuori".
Il riferimento ai minori e agli abusi che su di loro vengono compiuti, è stato fatto da Rosanna Vallelonga mentre illustrava il bilancio sociale e sanitario del 2013, con una spesa sociale pari a 3
milioni e 159mila euro e una spesa sanitaria pari a 6 milioni 701mila euro, per un bilancio complessivo di quasi dieci milioni di euro.
Naturalmente, oltre che sul problema emergente dei minori, l'impegno economico maggiore della SdS Lunigiana si concentra sull'assistenza agli anziani, i quali, rappresentando la fetta maggiore della popolazione lunigianese, necessitano di una programmazione dei servizi che deve essere conseguente all'indice di vecchiaia altissimo presente in Lunigiana.
Dopo avere illustrato la rete dei servizi territoriali, il direttore della SdS Lunigiana ha fatto riferimento alla sperimentazione della riorganizzazione del Pet di Aulla con l'integrazione del
"chronic care model", già attivo, che è un modello di assistenza medica dei pazienti affetti da malattie croniche, che propone una serie di cambiamenti a livello dei sistemi sanitari utili a favorire il miglioramento della condizione dei malati cronici e suggerisce un approccio “proattivo” tra il personale sanitario e i pazienti stessi, con questi ultimi che diventano parte integrante del processo assistenziale.
L’obiettivo è di passare da un modello di “medicina d’attesa” ad una “sanità d’iniziativa”: da qui la creazione di percorsi ad hoc per patologie croniche quali scompenso, diabete, ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Infine, dopo lo scambio di pareri e conoscenze con i rappresentanti sindacali e del mondo del volontariato, durante il quale è emerso il grosso problema dei trasporti in Lunigiana, un problema
che impedisce un ottimale accesso ai servizi da parte dell'utenza, è stato stabilito che ci saranno nuovi incontri, almeno tre nel prossimo anno, in modo da dare forma e sostanza al principio della partecipazione.
Aulla, 17 dicembre 2014
L'ufficio stampa
SdS Lunigiana